La nostra ospitalità è un altro argomento molto importante per Società di San Vincenzo De Paoli Consiglio Centrale di Milano OdV. Ne ha parlato alla scorsa Assemblea di Novembre colei che se ne occupa dall’inizio. E’ nel 2012 che Società di San Vincenzo De Paoli di Milano ha iniziato a seguire alcuni appartamenti per ospitare persone in situazione di emergenza abitativa. Già allora aveva iniziato ad occuparsene Giovanna, ora Presidente della Conferenza San Michele Arcangelo e Santa Rita. Fare “housing” per noi non è solo dare una casa. E’ dare ospitalità.
Giovanna da subito pone e risponde ad domanda che è il centro di questo Progetto: cos’è per noi l’ospitalità?
E’ proprio nella risposta a questa domanda che trova significato l’impegno dei Vincenziani nel dare ospitalità a chi si trova in difficoltà abitativa, a chi vive in una situazione di disagio tale da comprometterne fortemente la stabilità.
Cosa significa, dunque, in Società di San Vincenzo De Paoli, dare una casa, una dimora, a chi è in difficoltà? Perché ha senso occuparsi di appartamenti (in tutto 20 al Novembre 2022) in San Vincenzo?
Ospitare, “fare housing” utilizzando un termine dei tempi correnti, non è per i Vincenziani semplicemente dare una casa: è accompagnare chi ospitiamo all’autonomia. E, sottolinea Giovanna, negli anni i risultati ci sono stati. C’è chi ha poi trovato un alloggio nelle case popolari, chi ha trovato casa per conto suo e chi, pur se in minor numero, è tornato al Paese di origine.
E non solo. Ciò che chi si occupa del Progetto desidera è dare un’accoglienza dignitosa a chi viene ospitato negli appartamenti e dignitosamente accompagnarlo all’autonomia.
Accogliere, accompagnare, dignità e autonomia sono parole che sentiamo spesso da Giovanna Dalmasso nel suo intervento. Sono parole che caratterizzano un Progetto in cui ancora una volta i Vincenziani mettono al centro l’uomo, nella sua dignità di persona.
Giovanna è membro della Commissione Housing che nel Consiglio Centrale si occupa del progetto. Una commissione che si occupa sia della gestione concreta degli appartamenti (dagli interventi manutentivi, agli allestimenti e simili) sia della cura degli ospiti.
Torna di nuovo un’azione: accompagnare le persone. Ciò verso la sistemazione definitiva al di fuori di un’ospitalità che non può essere che temporanea nelle nostre case. Se si vuole, dice Giovanna riferito agli ospiti, “accoglierli, seguirli e volergli bene”.
Emerge forte ancora una volta come sia proprio di questa testimone vincenziana esprimere anche con le parole ciò che vive: quell’essere amici per amare che è il cardine del carisma. Anche qui, in un Progetto in cui il dare una casa diventa molto altro. Diventa porsi accanto all’altro NEL suo bisogno e nelle multi problematicità che lo caratterizzano in un momento particolare della sua vita; e camminare con lui per portarlo verso l’uscita dal bisogno.
Chiave anche in questo cammino la VISITA. Quella stessa visita che è il tratto caratteristico dall’agire vincenziano. E qui si allarga il cerchio dell’amicizia.
Vengono accolti nelle case famiglie e persone che sono presentate, per le loro situazioni particolari, alla Commissione dalle stesse Conferenze. Queste ultime sono chiamate a continuare il loro rapporto con le persone e famiglie accolte nelle case, a continuare la visita come momento di cura. Sia della dimora che delle persone accolte.
Non tutte le segnalazioni ricevute possono trovare risposta. Sia per il numero limitato di appartamenti di cui Società di San Vincenzo De Paoli dispone, sia per la dimensione fisica degli stessi. Tutte però vengono ascoltate e per tutte si cerca di poter orientare la Conferenza segnalante affinché ad ognuno sia data risposta.