Società di San Vincenzo De Paoli
Società di San Vincenzo De Paoli è un’associazione di laici cattolici nata a Parigi nel 1833
Società di San Vincenzo De Paoli è una organizzazione cattolica internazionale di laici fondata a Parigi nel 1833 dal Beato Federico Ozanam con altri sei compagni di università.
Ha per obiettivo la promozione della dignità della persona, mediante l’impegno personale e diretto per la rimozione delle situazioni di bisogno e di emarginazione sociale. Combatte con empatia e grande concretezza le povertà materiali, culturali, spirituali e il grave disagio. È formata da uomini e donne, giovani ed anziani che uniscono le loro forze ed agiscono in un comune cammino umano e spirituale.
I Vincenziani si riuniscono in gruppi che hanno conservato il loro nome originario di “Conferenza”. Le Conferenze che operano nella stessa città o nella stessa Diocesi sono riunite nei Consigli Centrali e quello di Milano riunisce le Conferenze di Milano, Cormano, Inzago, Bresso, Bollate, Trezzo, Melegnano, Sesto S.G., Treviglio e Novate.
I Consigli Centrali a loro volta si riuniscono in Federazioni Regionali, Coordinamenti Regionali o Interregionali che a loro volta fanno riferimento alla Federazione Nazionale con sede a Roma. La sede centrale dell’organizzazione, che riunisce a livello mondiale Società di San Vincenzo De Paoli, è a Parigi.
La Confederazione Internazionale della Società di San Vincenzo De Paoli conta ad oggi più di 150 Paesi membri.
BEATO ANTONIO FEDERICO OZANAM
“Vorrei anche che tutti i giovani che hanno testa e cuore si unissero per qualche opera di carità e che si formasse per tutto il paese una vasta e generosa associazione per il sollievo delle classi popolari.”
Antonio Federico Ozanam, nato a Milano nel 1813 da genitori francesi, ebbe una vita breve ma intensa.
A seguito del rimpatrio della famiglia, si trasferì a Lione dove compì gli studi secondari e poi nel 1831 a Parigi dove frequentò le facoltà di diritto e di letteratura alla Sorbona, proprio negli anni in cui si stavano elaborando in Francia nuove teorie sociali, da quelle di stampo più tradizionale a quelle socialiste e dove l’Università era divenuta una roccaforte del materialismo di stampo illuminista.
Alla Sorbona, con altri studenti, fu un tenace oppositore dell’ateismo e dell’anticlericalismo propri dell’ambiente universitario, organizzando conferenze di storia sul valore dell’azione della Chiesa cattolica nei secoli. Accusato di far solo accademia, per dimostrare che i giovani cattolici non si limitavano alle sole parole, fondò, nel 1833 con altri studenti, la Conferenza di Carità, embrione della successiva Società di San Vincenzo de’ Paoli, costituita per dare testimonianza concreta del cristianesimo mediante il soccorso ai poveri e ai diseredati della città.
Dopo la laurea divenne, a soli ventisei anni, professore di diritto all’Università di Lione e, successivamente, di letteratura alla Sorbona. Dal punto di vista storico e letterario approfondì la cultura cristiana del medioevo, specie in Germania e Italia, e scrisse commenti su Dante e sui poeti francescani del XIII secolo.
Dopo una vita dedicata completamente all’insegnamento, allo studio della cultura cattolica, al giornalismo, ma soprattutto all’aiuto ai poveri nelle conferenze di San Vincenzo, morì di tubercolosi appena quarantenne, nel 1853, al ritorno da un viaggio in Italia.
La sua causa di beatificazione si è conclusa il 27 agosto 1997 a Parigi, con la proclamazione da parte di Giovanni Paolo II durante la Giornata Mondiale della Gioventù.
Federico Ozanam comprende che la carità deve condurre ad operare per correggere le ingiustizie; carità e giustizia vanno di pari passo. Egli ha il lucido coraggio di un impegno sociale e politico di primo piano in un’epoca agitata della vita del suo paese, poiché nessuna società può accettare la miseria come una fatalità senza che il suo onore non ne sia colpito […].
“Ora, noi siamo troppo giovani per intervenire nella lotta sociale: resteremo dunque inerti in mezzo al mondo che soffre e che geme? No, ci è stata aperta una via preparatoria: prima di fare il bene pubblico, possiamo provare a fare il bene individuale e privato, prima di rigenerare la Francia, possiamo alleviare alcuni dei suoi poveri.
SAN VINCENZO DE PAOLI
Vincenzo De’ Paoli, nacque il 24 aprile del 1581 a Pouy in Guascogna (oggi Saint-Vincent-de-Paul); benché dotato di acuta intelligenza, fino ai 15 anni lavora nei campi per aiutare la modestissima famiglia contadina.
Nel 1595 lascia Pouy per andare a studiare nel collegio francescano di Dax e il 23 settembre 1600, a soli 19 anni, diventa sacerdote. E’ prima a Tolosa e poi a Parigi. Nel 1612 è nominato parroco di Clichy, alla periferia di Parigi; in questo periodo della sua vita, avviene l’incontro decisivo con il famoso teologo Pierre de Bérulle, che accogliendolo nel suo Oratorio, lo forma a una profonda spiritualità. A Parigi conosce anche san Francesco di Sales e nel 1610 diventa cappellano e precettore della ricca famiglia dei Gondi.
Nel 1617 è nominato parroco a Chatillon-les-Dombes, vicino a Lione, dove fonda la prima Compagnia della Carità, una confraternita di persone che si impegna ad assistere, a turno, tutti gli infermi poveri della parrocchia. Il 20 agosto 1617 nasce così la prima “Carità”, le cui associate si uniscono per organizzare l’assistenza delle famiglie povere attraverso la visita personale a domicilio. Le Compagnie della Carità sono diventate oggi i Gruppi di Volontariato Vincenziano.
Vincenzo De Paoli è nominato in seguito Cappellano generale delle galere di Francia e in tale veste svolge un’opera continua e preziosa di assistenza per i condannati. Più tardi, nel 1643, entra a far parte del Consiglio di Coscienza della Regina Anna d’Austria, vedova di Luigi XIII e si impegna a fondo nella lotta contro gli Ugonotti.
E’ invece del 1625 la fondazione della Congregazione della Missione, l’opera che riunisce un gruppo di sacerdoti e che si propone la predicazione della fede tra i poveri e nelle campagne. La Congregazione prende fissa dimora a Parigi nel 1632 nel grande Priorato di San Lazzaro e si diffonde rapidamente in molte parti dell’Europa, occupandosi anche della formazione del clero.
Del 1633 è la creazione delle Figlie della Carità con la collaborazione di santa Luisa de Marillac, che assumono il compito di sostenere l’attività delle Compagnie della Carità. Sono suore non chiuse nei conventi, ma sparse nel mondo a servizio dei poveri ovunque si trovino.
Muore a Parigi il 27 settembre 1660, dopo aver continuato a seguire personalmente tutte le opere da lui iniziate. Venne canonizzato nel 1737.
E’ merito particolare di Vincenzo De Paoli quello di aver capovolto l’atteggiamento allora prevalente nei confronti dei poveri, che era di allontanamento ed emarginazione, per andarne in cerca e soccorrerli attraverso l’aiuto e la collaborazione di quanti più fosse possibile, ispirandosi alla carità evangelica, che vede nel povero la persona di Cristo.
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